LE CARTE DEL PANATHLON

CARTA DEL PANATHLETA

L'essere Panathleta mi impegna a:

- Onorare il motto Ludis Iungit e a promuovere l'ideale panathletico;
- Rispettare le regole del Club di cui sono diventato socio;
- Dare il meglio di me a titolo di volontariato per far raggiungere al mio Club gli scopi che si è prefisso;
- Ricercare l'amicizia di tutti i Panathleti, praticarla, e aiutare i nuovi soci a integrarsi rapidamente nella vita del Club;
- Agire affinché lo sport sia considerato e vissuto come un elemento di cultura degli uomini e dei popoli;
- Operare permanentemente e dovunque per l'affermazione dell'etica sportiva basata sul fair-play;
- Prodigarmi affinché una sana educazione sportiva venga data alla gioventù della mia città, della mia regione, del mio paese;
- Essere d'esempio nel modo di praticare lo sport;
- Comportarmi da sportivo esemplare quando assisto ad una competizione;
- Essere un vero ambasciatore dello sport, inteso come elemento di emancipazione dell'uomo, e lottare contro tutto ciò che lo degrada.

Rafforzerò il mio impegno con l'assidua partecipazione alle riunioni e alle manifestazioni organizzate dal mio Club e a quelle di altri Club del Panathlon International.

CARTA DEL FAIR PLAY

Qualunque sia il mio ruolo nello sport, anche quello di spettatore, mi impegno a:

- Fare di ogni incontro sportivo, poco importa la posta in palio e la rilevanza dell’avvenimento, un momento privilegiato, una sorta di festa.
- Conformarmi alle regole ed allo spirito dello sport praticato.
- Rispettare i miei avversari come me stesso.
- Accettare le decisioni degli arbitri e dei giudici sportivi, sapendo che come me, hanno diritto all’errore, ma fanno di tutto per non commetterlo.
- Evitare la cattiveria e le aggressioni nei miei atti, parole o scritti.
- Non usare artifici o inganni per ottenere il successo.
- Essere degno nella vittoria, come nella sconfitta.
- Aiutare ognuno, con la mia presenza, la mia esperienza e la mia comprensione.
- Soccorrere ogni sportivo ferito o la cui vita è in pericolo.
- Essere realmente un ambasciatore dello sport, aiutando a far rispettare intorno a me i principi qui affermati.

Onorando questo impegno, sarò un vero sportivo.

DICHIARAZIONE DEL PANATHLON SULL’ETICA NELLO SPORT GIOVANILE

Questa dichiarazione rappresenta il nostro impegno per stabilire chiare regole di comportamento nella ricerca di valori positivi nello  sport giovanile.

Pertanto:

1.    Promuoveremo  i valori positivi nello sport giovanile con grande impegno e presentando adeguati programmi.

Considerate le esigenze dei giovani, nell’allenamento e nelle competizioni punteremo, in  modo equilibrato, su quattro obiettivi: sviluppo delle competenze di tipo motorio (tecnica e tattica); stile competitivo sicuro e sano; positivo concetto di se stessi; buoni rapporti sociali .
Crediamo che sforzarsi per eccellere e vincere, sperimentando il successo o il piacere, il fallimento o la frustrazione, siano tutte componenti dello sport competitivo. Nelle loro performance daremo ai giovani l’opportunità di coltivare ed  integrare tutto ciò (all’interno della struttura, delle regole del gioco) e li aiuteremo a gestire le loro emozioni.
Presteremo attenzione alla guida e all’educazione dei giovani, in accordo con i modelli che valorizzano i principi etici  in generale ed il fair play in particolare.
Ci assicureremo che i giovani  siano coinvolti nelle decisioni attinenti il loro sport.

2.   Continueremo ad impegnarci per eliminare nello sport giovanile ogni forma di discriminazione.

Questo è coerente con il fondamentale principio etico di uguaglianza, che richiede giustizia sociale ed uguale distribuzione delle risorse. I giovani diversamente abili come quelli con minor predisposizione dovranno avere le stesse possibilità di praticare lo sport e le stesse attenzioni di quelli maggiormente dotati, senza discriminazione di sesso, razza,  cultura.

3.   Riconosciamo che lo sport può anche produrre effetti negativi e che misure preventive sono necessarie per proteggere i giovani

Aumenteremo con  i nostri sforzi la loro salute psicologica e fisica  al fine di prevenire le devianze, il doping, l’abuso e lo sfruttamento commerciale.
Accertato che l’importanza dell’ambiente sociale ed il clima motivazionale sono ancora sottostimati, adotteremo un codice di condotta con responsabilità chiaramente definite per quanti operano nello sport giovanile: organizzazioni governative, dirigenti, genitori, educatori, allenatori, manager, amministratori, dottori, terapisti, dietologi, psicologi, grandi atleti, i giovani stessi.
Raccomandiamo che siano seriamente considerate le persone, organizzate ai diversi livelli, che possano controllare questo codice di condotta.
Incoraggiamo l’introduzione di coerenti sistemi di preparazione per allenatori ed istruttori.  

4.  Siamo favorevoli all’aiuto degli sponsor e dei media purché in accordo con gli obiettivi dello sport giovanile.

Accogliamo il finanziamento di organizzazioni e società solo quando questo non contrasti con il processo pedagogico, i principi etici e gli obiettivi qui espressi.
Crediamo che la funzione dei media non deve riflettere i problemi della  società, ma risultare stimolante, educativa e innovativa.

5.  Formalmente sottoscriviamo la “Carta dei Diritti del Ragazzo nello Sport” adottata dal Panathlon che prevede per tutti i ragazzi il diritto di:

praticare sport
divertirsi e giocare 
vivere in un ambiente salutare
essere trattati con dignità
essere allenati ed educati da persone competenti
ricevere un allenamento adatto alla loro età, ritmo e capacità individuali
gareggiare con ragazzi dello stesso livello in una idonea competizione
praticare lo sport in condizioni di sicurezza
usufruire di un adeguato periodo di riposo
avere la possibilità di diventare un campione, oppure di non esserlo.

Tutto questo potrà essere raggiunto quando i Governi, le Federazioni, le Agenzie e le Società sportive, nonché le industrie, i media, i manager, gli studiosi dello sport, i dirigenti, gli allenatori, i genitori ed i giovani stessi approveranno questa Dichiarazione.

CARTA DEI DIRITTI DEL RAGAZZO NELLO SPORT

Tutti i ragazzi hanno diritto di:

- Praticare sport
- Divertirsi e di giocare
- Vivere in un ambiente salutare
- Essere trattati con dignità
- Essere allenati ed educati da persone competenti
- Ricevere un allenamento adatto alla loro età, ritmo e capacità individuale
- Gareggiare con ragazzi dello stesso livello in una idonea competizione
- Praticare lo sport in condizioni di sicurezza
- Usufruire di un adeguato periodo di. riposo
- Avere la possibilità di diventare un campione oppure di non esserlo

Punto 5 della Dichiarazione del Panathlon sull’etica nello sport giovanile

CARTA DEI DOVERI DEL GENITORE NELLO SPORT

1. la scelta della disciplina sportiva preferita spetta ai miei figli in totale autonomia e senza condizionamenti da parte mia.

2. mio dovere è verificare che l’attività sportiva sia funzionale alla loro educazione e alla loro crescita psico-fisica, armonizzando il tempo dello sport con gli impegni scolastici e con una   serena vita familiare.

3. eviterò ai miei figli, fino all’età di 14 anni, pesanti attività agonistiche, salvo discipline formative, privilegiando lo sport ludico e ricreativo.

4. li seguirò con discrezione, con il loro consenso, se servirà ad aiutarli ad avere con lo sport un rapporto equilibrato.

5. non chiederò agli allenatori dei miei figli nulla che non sia utile alla loro crescita e commisurato ai loro meriti e potenzialità.

6. dirò ai miei figli che per essere bravi sportivi e sentirsi felici nella vita non è necessario diventare dei campioni.

7. ricorderò loro che anche le sconfitte aiutano a crescere perchè servono per diventare più saggi.

8. indicherò loro i valori del Panathlon come fondamento etico per affrontare una corretta esperienza sportiva .

9. al loro ritorno a casa non chiederò se abbiano vinto o perso ma se si sentano migliori. nè chiederò quanti gol abbiano segnato o subito o quanti record abbiano battuto, ma se si siano divertiti.

10. vorrò specchiarmi nei loro occhi ogni giorno e ritrovare il mio sorriso giovane